Il 22 dicembre del 1988 viene ucciso davanti a casa propria Francisco Alves Mendes Filho, conosciuto da tutti come Chico Mendes, il sindacalista dei raccoglitori di caucciù, fondatore dell’Unione dei popoli della foresta in lotta con i latifondisti che si arricchivano distruggendo a ritmi forsennati l’ultimo polmone verde di un’umanità soffocata dall’industrializzazione.Negli anni Mendes è divenuto un'icona del commercio equo e solidale. Ma in cosa consisteva davvero il suo lavoro, dov’era radicata la sua forza? Cos'è rimasto di lui nelle settimane successive alla sua morte? Il reportage di un grande giornalista ci porta a riscoprire la figura di un uomo straordinario. Nelle parole di Lerner, “un quarantaquattrenne rimasto analfabeta per più di metà della vita, divenuto, negli ultimi suoi anni, consulente dell’Onu e della Banca mondiale per le questioni ecologiche. Un uomo di cui in Italia è rimbalzata solo qualche definizione suggestiva: “Gandhi dell’Amazzonia”, “fondatore dell’Alleanza del popolo della foresta”, “capo dei seringueiros”. Numero di caratteri: 36186.